Primo trionfo saharawi nella SaharaMarathon

La diciottesima edizione della corsa di solidarietà finalmente vede la vittoria di un atleta rifugiato

LA SAHARAMARATHON E I SUOI EROI LOCALI

-Lehsen Sidahmed e Inma Zanoguera, due storie che commuovono il popolo saharawi.
-La giocatrice di basket trionfa nel deserto mentre cerca le sue origini.

Smara (Campo di rifugiati Saharawi di Tindouf-Algeria).-La SaharaMarathon è la corsa di solidarietà per eccellenza. Attraverso essa sono passati migliaia di atleti di tutto il mondo negli ultimi dieci anni; molti di essi sono atleti famosi come Martin Fiz, Abel Anton, Giorgio Calcaterra, e tanti altri.
Tutti con lo stesso proposito di mostrare il loro appoggio al popolo saharawi in esilio e portare aiuti umanitari ai campi. Senza dubbio mancava nella sua storia una pagina così bella e emozionante come quella di questa edizione, nella quale la storia dei due vincitori spiega molto bene la sofferenza di questo popolo negli ultimi 42 anni.
Inmaculada Zanoguera è di Palma de Maiorca. Il suo nome è già scritto nella storia dello sport spagnolo perché tra altre cose è Campionessa Europea di Basket Under 20 con la selezione spagnola. Lasciatasi alle spalle il suo passaggio alla NCAA americana e i suoi trionfi nel basket, si è recata ai campi saharawi di Tindouf alla ricerca delle sue radici. Sua madre era saharawi e lei è stata adottata da una famiglia delle Isole Baleari, poi è andata negli Stati Uniti con una borsa di studio per giocare a basket, e tuttora è lì per studiare. Da poco ha scoperto le sue origini e ha deciso di viaggiare alla ricerca del passato di sua madre, e farlo con un obiettivo, correre i 42km che separano il campo di ElAyoun da quello di Smara. E lo ha fatto, con una meritata però sofferta vittoria nella SaharaMarathon. Seconda, a buona distanza, la italiana Graziani. La allegria di Inma Zanoguera, nonostante la sofferenza degli ultimi chilometri, era enorme per la parte simbolica che implica questa vittoria.

UN SAHARAWI DI TOLEDO
Lehsen Sidahmed è Saharawi, nato nei campi di rifugiati di Tindouf come moltissimi altri giovani di tante altre generazioni nate in esilio. Quando era solo un bambino seguì il programma delle Vacanze di Pace e d’estate viaggiò in Spagna dove fu accolto da una famiglia di Velada, vicino a Toledo. L’anno seguente, nel 2001, si fermò a vivere in Spagna, dove tuttora vive. L’anno scorso viaggiò ai campo per tentare la sorte nella maratona della sua terra e ottenne un brillante quarto posto, che gli servì per un chiaro obiettivo: vincere la corsa l’anno seguente. E così ha fatto. Nel 2018, con una buona pianificazione, è arrivato alla ultima settimana di Febbraio in perfetta forma ed è partito sin dal principio imponendo il suo ritmo per avere la vittoria. Al principio ha corso con il basco Jon Salvador, due volte vincitore di questa corsa, però dopo il km 15 si è accorto di poter aumentare il ritmo e ha deciso di andare da solo alla meta. Non è stato facile perché gli ultimi 5 chilometri li ha fatti con un serio problema ai gemelli, che gli hanno fatto perdere molto del vantaggio accumulato.
Nonostante questo, si è imposto con più di 10 minuti su Jon e con 14 sull’algerino Seddiki.
La prova di quest’anno aveva un significato molto speciale perché il popolo saharawi vive da 42 anni nel deserto algerino, e la organizzazione ha fatto un parallelismo tra i 42 anni di sofferenza di questo popolo con i 42 chilometri della distanza della maratona. Più di 500 corridori di 23 nazionalità hanno partecipato a questa corsa. Si sono tenute prove su altre distanze come la mezza maratona, con il trionfo dell’algerino Mohamed Bouremana e della francese Veronique Le Moing; dei 10 km, con la vittoria dell’eroe locale Amaidan Salah e la spagnola María Luisa Guillen; e dei 5 km, dove hanno vinto l’algerino Fardjallah Hicchem e la francese Anne Marie Rebray.
Il deserto algerino è tornato a riempirsi di solidarietà in una giornata difficile, con molto vento e qualche goccia di pioggia, però questo non ha impedito di avere una edizione emozionante della corsa, che coincide con la festa nazionale che nella giornata del 27 Febbraio avrà come chiusura la consegna dei premi della Sahara Marathon 2018, e dove si incoroneranno due nuovi eroi della resistenza Saharawi.

SAHARA MARATHON 2018
Uomini
1º Lehsen Sidahmed Ahmed, Sahara, 2:59:47
2º Juan Carlos Salvador, España, 3:10:00
3º Seddiki Abdelhak, Argelia, 3:14:16
Donne
1ª Inmaculada Zanoguera, España, 3:48:11
2ª Marina Graziani, Italia, 4:49:49
3ª María Luz Wander Baquedano, 4:52:07

Results SM 2018 5K
Results SM 2018 10K
Results SM 2018 21K
Results SM 2018 42K

Zanoguera_S Lehsen y Salvador_S